“Una stanza non consiste nelle pareti che
la delimitano ma nello spazio interno da vivere.”

F. L. Wright

Non poteva mancare il maestro


"...La mia opinione è che, invece, il problema non sia quello di avvicinarsi al "buon design" ma di fare design, di avvicinarsi il più possibile a uno stato antropologico delle cose, il quale, a sua volta, deve essere il più vicino possibile al bisogno che la società ha di un’immagine di se stessa. Se è vero che viviamo in una società che programma obsolescenza, l’unico design possibile che duri, è quello che ha a che fare con l’obsolescenza, un design che le si adatti, magari accelerandola, magari confrontandola, magari ironizzandola, magari andandoci d’accordo. L’unico design che non dura è quello che in una società che programma l’obsolescenza, cerca invece il metafisico, cerca l’assoluto, l’eternità. E poi, non capisco perché il design che dura debba essere migliore del design che scompare. Non capisco perché le pietre debbano essere migliori delle piume di un uccello del paradiso. Non capisco perché le piramidi siano migliori delle capanne di paglia birmane. Non capisco perché i discorsi del presidente siano migliori delle parole d’amore sussurrate di notte in una stanza. Da giovane ho raccolto informazioni solo da riviste di moda o da civiltà molto antiche, dimenticate, distrutte, polverose. Ho raccolto informazioni o da quelle zone in cui la vita stava germogliando appena, oppure dalla nostalgia per la vita, ma mai dalle istituzioni, mai dalla solidità, mai dalla realtà, mai dalle cristallizzazioni, mai dalle ibernazioni. Per me, l’obsolescenza è lo zucchero della vita.
Per me, il design è un modo di discutere la vita. È un modo di discutere la società, la politica, l’erotismo, il cibo e persino il design. Infine, è un modo di costruire, una possibile utopia figurativa o di costruire una metafora della vita. Certo, per me il design non è limitato dalla necessità di dare più o meno forma a uno stupido prodotto destinato a un’industria più o meno sofisticata; per cui, se devi insegnare qualcosa sul design, devi insegnare prima di tutto qualcosa sulla vita e devi insistere anche spiegando che la tecnologia è una delle metafore della vita"

Ettore Sottsass





giovedì 13 settembre 2007

Avete mai sentito parlare di DOMOTICA?

Cambiano i tempi, cambia il modo di pensare, cambia il modo di vivere la propria casa.
Si crea uno scenario abitativo in cui c'è una crescita continua dell'uso della tecnologia e "dell'intelligenza" all'interno dell'abitazione.

Fulcro centrale di questo nuovo contesto abitativo è l'integrazione, la coesistenza tra tutti gli elettrodomestici ed i servizi abitativi che non devono essere più considerati come parti singole e isolate dalle altre.
La domotica è una disciplina che si occupa dell'integrazione dei dispositivi elettronici, degli elettrodomestici, di sistemi di comunicazione e controllo che si trovano nelle nostre abitazioni, col fine di migliorare la qualità della vita.

Con la domotica è possibile la gestione integrata dei principali impianti presenti in casa:
- gestione del riscaldamento e comfort ambientale
- gestione dell'illuminazione e apparecchi elettrici
- gestione della sicurezza (security, safety)
- gestione degli impianti audio-video
- gestione delle comunicazioni e trasferimento dati.

E' Lui...

...o è Lui!

Cercasi clienti

Mentre imparo a strutturare questo blog magari qualcuno di voi ha bisogno di un progetto di interni piuttosto di creare una nuova situazione audio e video all'interno del proprio nido....Mi sbaglio? Se interessati eccomi qua!

mercoledì 12 settembre 2007